La scelta di intraprendere un percorso psicologico spesso appare strettamente interconnesso ad una sofferenza che la persona porta con sé.
Sono molteplici, differenti e sempre unici i modi del soffrire in quanto unico e irripetibile è ciascun individuo e la sua storia: talvolta la sofferenza potrà emergere attraverso la presenza di una sintomatologia specifica come ansia, rabbia incontrollata, comportamenti a rischio, tristezza profonda, malattie somatiche; altre volte potrà essere connessa ad una forma di malessere legata a vissuti di incomprensione di sè, senso di incapacità, insoddisfazione, inadeguatezza, intensa preoccupazione in vista di eventi di vita faticosi, cambiamenti, scelte, perdite.
Se la psicoterapia è terapia con la parola, sarà proprio la narrazione del paziente a guidare l’ascolto e le successive domande.
L’obiettivo sarà quello di far emergere l’esperienza e i vissuti ad essa connessi al fine di cogliere il peculiare modo di incontrare il mondo e gli altri e pertanto i modi di essere di ciascuno.
L’intervento mirerà a restituire alla persona la capacità di farsi carico della propria esistenza attraverso il raggiungimento di nuovi sentieri di senso e l’apertura di nuove possibilità d’azione.